“I professionisti hanno grandi responsabilità quindi revisori e consulenti devono essere molto accorti quando vengono a conoscenza o si trovano a contatto con condotte illecite, soprattutto con l’intento di aiutare il cliente”, ha affermato Gian Gaetano Bellavia nel corso del Talk RSM.
Gian Gaetano Bellavia è uno dei massimi esperti di diritto penale dell’economia, segue da tempo il settore del riciclaggio e della criminalità finanziaria, è consulente del Tribunale di Milano e partecipa a trasmissioni televisive di indagine e approfondimento, come Report.
Bellavia nel corso del Talk RSM dedicato alla responsabilità penale dei revisori e dei consulenti, ha parlato di diritto penale applicato alla revisione ed alla consulenza, per poi sviluppare una serie di esempi di aree a rischio.
Bellavia ha premesso: “Ci vuole l’intento di commettere la condotta illecita perché il reato sia doloso, altrimenti si rimane nell’ambito del comportamento colposo”.
Tra i reati a cui il revisore ed il consulente devono porre particolare attenzione, Bellavia si è soffermato su numerosi casi ed esempi, in particolare riguardanti:
- l'obbligo giuridico del revisore di impedire la commissione di un reato quale titolare di reato proprio al pari degli altri organi sociali (art. 40 C.P.), in caso contrario si può essere puniti allo stesso livello di coloro i quali il reato lo commettono
- il favoreggiamento personale (v. art. 378 C.P.), cioè aiutare ad eludere le investigazioni dell’autorità
- il favoreggiamento reale, cioè aiutare ad assicurarsi il prodotto o il profitto di un reato
- il concorso materiale e morale, cioè il contributo fattivo materiale o tecnico a commettere la condotta illecita anche attraverso consulenze e consigli alla condotta stessa
- il rischio di concorso in operazioni di riciclaggio o di auto riciclaggio (introdotta in Italia dal 2015), condotta illecita molto grave per un professionista, punita con pene severe. Su questi temi, Bellavia ha presentato una sintesi del diritto penale relativo ai reati economico-finanziari, soffermandosi sugli artt. 648 bis, 648 ter e ter.1. In particolare, per revisori e consulenti è fondamentale porre attenzione alla provenienza del denaro dall’estero, ad esempio, da società con sedi off-shore spesso con una gestione ed una struttura societaria “opache”. Quindi è necessario fare una valutazione antiriciclaggio molto accurata.
- l’emissione di documenti e certificazioni falsi per ottenere proventi e benefici dalla PA o l’erogazione di mutui dal sistema bancario e creditizio
- l’emissione di fatture false o per operazioni inesistenti, cioè reati tributari che devono essere segnalati dal revisore
Bellavia ha infine presentato un’ampia casistica di falsificazioni dei bilanci (da semplici a complesse) cui il revisore deve porre particolare attenzione.
“Il denaro o i beni che provengono da reato non perdono la loro qualità di essere corpo del reato, anche dopo molto anni, e rimangono provento di attività illecita”.