Lo scorso 4 agosto la Camera dei Deputati ha concluso l’iter approvativo del Disegno di Legge delega al Governo per la riforma fiscale con il quale il Parlamento dà mandato al nostro organo esecutivo di attuare, attraverso l’emanazione entro 24 mesi di uno o più decreti legislativi, la revisione del sistema tributario. Il testo è composto da 23 articoli, raggruppati in 5 titoli: 

  • Titolo I - I principi generali e i tempi di attuazione: 
    • Capo I: Principi generali e termini; 
    • Capo II: Statuto dei diritti del contribuente; 
  • Titolo II - I tributi: 
    • Capo I: Le imposte sui redditi, l’imposta sul valore aggiunto e l’imposta regionale sulle attività produttive; 
    • Capo II: Gli altri tributi indiretti; 
    • Capo III: I tributi regionali e locali; 
    • Capo IV: I giochi. 
  • Titolo III - I procedimenti e le sanzioni: 
    • Capo I: I procedimenti; 
    • Capo II: Le sanzioni;
  • Titolo IV: Testi unici e codici; 
  • Titolo V: Disposizioni finanziarie e finali. 

LE NOVITÀ PIÙ RILEVANTI

In tema di statuto dei diritti del contribuente 

Il Governo è chiamato a rafforzare l’obbligo di motivazione degli atti impositivi anche mediante l’indicazione delle prove su cui si basa la pretesa e a valorizzare il principio del legittimo affidamento del contribuente e il principio di certezza del diritto. 

Il Governo si impegna inoltre a razionalizzare la disciplina dell’interpello – con l’obiettivo di ridurre il ricorso all’istituto – incrementando l’emanazione di provvedimenti interpretativi di carattere generale, rafforzando il divieto di presentazione di istanze, riservando l’ammissibilità solo ai casi che non trovano soluzione in documenti interpretativi già emanati, subordinando l’ammissibilità delle istanze di interpello al versamento di un contributo da graduare in relazione a diversi fattori. 

Ulteriori linee di intervento dovranno vertere sulle discipline dell’istituto della consulenza giuridica, sul diritto di accesso agli atti del procedimento tributario e sul riordino delle cause di invalidità degli atti impositivi e degli atti della riscossione

In tema di IRPEF 

Per l’IRPEF è prevista, nel rispetto del principio di progressività e in vista del passaggio a un’aliquota unica, una graduale riduzione dell’imposta, attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote, delle detrazioni e dei crediti di imposta. 

Sono inoltre previste la progressiva applicazione della medesima area di esenzione fiscale e del medesimo carico impositivo, indipendentemente dalla natura del reddito prodotto; la possibilità di consentire la deduzione dal reddito di lavoro dipendente e assimilato, delle spese sostenute per produrlo; l’introduzione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, in misura agevolata, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia, sulla tredicesima e sui premi di produttività

Con riferimento ai redditi dei fabbricati il Governo intende ampliare l’utilizzo della tassazione mediante cedolare secca alle locazioni di immobili diversi da quelli ad uso abitativo. 

In relazione ai redditi di natura finanziaria è previsto il riordino della categoria (con l’elencazione delle fattispecie e l’inclusione di quelle attualmente rientranti tra i redditi di capitale e redditi diversi), l’applicazione di un’imposta sostitutiva sulla somma algebrica dei risultati positivi e negativi conseguiti nell’anno solare (con possibilità di riporto delle eccedenze negative). 

Con riferimento ai redditi di lavoro autonomo il Governo intende attuare una redistribuzione del carico fiscale nel tempo con la progressiva introduzione di versamenti mensili e la semplificazione dei criteri di determinazione del reddito prevedendo il concorso alla formazione dello stesso di tutte le somme a qualunque titolo conseguite ad eccezione di quelle a titolo di rimborso delle spese sostenute e riaddebitate al cliente. 

Prevista inoltre una rimodulazione delle ritenute operate per i lavoratori autonomi che si avvalgono in via continuativa e rilevante dell'opera di dipendenti o di altre tipologie di collaboratori. Quanto ai redditi di impresa sarà introdotto per le imprese in regime di contabilità ordinaria un regime di tassazione opzionale che preveda un’aliquota proporzionale, al fine di uniformare il trattamento fiscale delle imprese individuali e delle società di persone con quello delle società di capitali. 

In tema di IRES 

In tema di IRES è prevista una riduzione dell’aliquota (al ricorrere di particolari condizioni) per incentivare gli investimenti, le assunzioni e la partecipazione dei dipendenti agli utili, o in alternativa l’introduzione di incentivi fiscali volti al perseguimento dei medesimi obiettivi. È prevista inoltre la revisione della disciplina della deducibilità degli interessi passivi, della compensazione delle perdite fiscali e dei conferimenti di azienda e degli scambi di partecipazioni mediante conferimento. 

In tema di IVA

In relazione all’Imposta sul Valore Aggiunto l’intervento del Governo sarà finalizzato alla ridefinizione dei presupposti impositivi al fine di renderli più aderenti alla normativa europea. Saranno inoltre revisionate le disposizioni che disciplinano le operazioni esenti (anche mediante l’individuazione delle operazioni per le quali i contribuenti possono optare per l’imponibilità), il numero e la misura delle aliquote IVA e la disciplina della detrazione, prevedendo, con riferimento a quest’ultima, la possibilità di applicare il criterio pro rata ai soli beni e servizi utilizzati da un soggetto passivo sia per operazioni che danno diritto a detrazioni sia per operazioni che non danno tale diritto ed intervenendo sul termine di esercizio del diritto alla detrazione, prevedendolo al più tardi con la dichiarazione relativa all’anno in cui la fattura è ricevuta per beni e servizi acquistati o importati per i quali l’esigibilità si verifica nell’anno precedente a quello di ricezione della fattura. 

Il Governo intende inoltre razionalizzare la disciplina del gruppo IVA e dell’IVA per gli enti del Terzo Settore. 

In tema di IRAP

Per l’IRAP è previsto un graduale superamento dell’imposta con l’istituzione di una sovraimposta, che assicuri un gettito equivalente, determinata con le medesime regole dell’IRES, con l’esclusione del riporto delle perdite, da ripartire tra le Regioni sulla base dei criteri vigenti per l’IRAP. 

Altre disposizioni relative alle imposte dirette 

Con riferimento agli istituti disciplinati dal codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, la delega dà mandato al Governo di prevedere un regime di tassazione del reddito delle imprese, comprese quelle minori e le grandi imprese, che fanno ricorso ai predetti istituti, distinguendo tra: 

  • istituti liquidatori; 
  • istituti di risanamento. 

Il Governo intende inoltre rivedere la disciplina delle società non operative prevedendo nuovi parametri da aggiornare periodicamente, cause di esclusione, semplificazioni dei criteri di determinazione del reddito di impresa al fine di ridurre gli adempimenti amministrativi e il rafforzamento del processo di avvicinamento dei valori fiscali a quelli civilistici. 

Con il fine di rafforzare il processo di avvicinamento dei valori fiscali a quelli civilistici, è dato mandato al Governo di semplificare e razionalizzare la disciplina del codice civile in materia di bilancio, con particolare riguardo alle imprese di minori dimensioni; semplificare e razionalizzare la disciplina della liquidazione ordinaria delle imprese individuali e delle società commerciali, stabilendo la definitività del reddito relativo a ciascun periodo di imposta. 

In materia di altre imposte indirette 

Con riferimento ai tributi indiretti diversi dall’IVA, le misure che dovranno essere previste dal Governo verteranno principalmente sulla razionalizzazione della disciplina dei singoli tributi, anche mediante l’accorpamento o la soppressione di fattispecie imponibili o mediante la revisione della base imponibile o della misura dell’imposta applicabile; sull’introduzione del sistema di autoliquidazione per l’imposta sulle successioni e per l’imposta di registro; sulla previsione di un’unica imposta, eventualmente in misura fissa, sostitutiva dell’imposta di bollo, delle imposte ipotecaria e catastale, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie, per gli atti assoggettati all’imposta di registro e all’imposta sulle successioni e donazioni e per le conseguenti formalità da eseguire presso il catasto e i registri immobiliari. 

In tema di disciplina doganale

Il Governo dovrà procedere al riassetto del quadro normativo attraverso l’aggiornamento o l’abrogazione delle disposizioni attualmente vigenti; al completamento della telematizzazione delle procedure e degli istituti doganali; alla crescita della qualità dei controlli doganali migliorando il coordinamento tra le autorità doganali; al riordino delle procedure di liquidazione, accertamento, revisione dell’accertamento e riscossione; e, infine, alla revisione dell’istituto della controversia doganale. 

In tema di accisa e altre imposte sulla produzione e sui consumi 

Il Governo è delegato a rimodulare le aliquote di accisa sui prodotti energetici e sull’energia elettrica in modo da tener conto dell’impatto ambientale; rimodulare la tassazione sui prodotti energetici impiegati per la produzione di energia elettrica al fine di incentivare l’utilizzo di quelli più compatibili con l’ambiente; procedere al riordino e alla revisione delle agevolazioni in materia di accisa sui prodotti energetici e sull’energia elettrica e alla progressiva soppressione o rimodulazione di alcune agevolazioni, catalogate come sussidi ambientalmente dannosi. 

In tema di procedimenti e sanzioni 

In tema di procedimenti è previsto l’obiettivo di razionalizzare gli obblighi dichiarativi, riducendo gli adempimenti, in vista della semplificazione, della razionalizzazione e della revisione degli indici sintetici di affidabilità, per rendere meno gravosa la gestione da parte dei contribuenti; di razionalizzare i termini degli adempimenti tributari; di escludere la decadenza da benefici fiscali nel caso di inadempimenti formali o di minore gravità; di rafforzare i regimi premiali; di ampliare le forme di pagamento. 

Inoltre, il Governo dovrà rivedere e semplificare il procedimento accertativo; potenziare il regime dell’adempimento collaborativo, anche introducendo la possibilità di certificazione da parte di professionisti qualificati dei sistemi integrati di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale anche in ordine alla loro conformità ai principi contabili, fermi restando i poteri di controllo dell’amministrazione finanziaria; potenziare gli effetti premiali dell’adesione, prevedendo l’ulteriore riduzione, fino all’eventuale esclusione, delle sanzioni amministrative tributarie per tutti i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente, in modo tempestivo ed esauriente, nei confronti dei contribuenti il cui sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale sia certificato da professionisti; la riduzione di almeno due anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento, nei confronti dei contribuenti il cui sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale sia certificato da professionisti qualificati. 

Un ulteriore obiettivo è quello di assicurare la certezza del diritto attraverso la previsione della decorrenza del termine di decadenza per l’accertamento a partire dal periodo di imposta nel quale si è verificato il fatto generatore, per i componenti a efficacia pluriennale e la previsione di limitazioni a talune fattispecie di presunzioni

In tema di riscossione 

Per i procedimenti di riscossione e rimborso, la delega al Governo prevede l’incremento dell’efficienza del sistema della riscossione e la sua semplificazione, attraverso la pianificazione annuale delle procedure di recupero; il discarico automatico, al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento, delle quote non riscosse, con temporanea esclusione delle quote per le quali sono in corso procedure esecutive o concorsuali, accordi di ristrutturazione o transazioni fiscali o previdenziali e di quelle interessate da dilazioni di pagamento, e con possibilità di discarico anticipato in assenza di cespiti utilmente aggredibili ovvero di azioni fruttuosamente esperibili; la salvaguardia del diritto di credito, mediante il tempestivo tentativo di notificazione della cartella non oltre il nono mese a quello di affidamento del carico; la modifica delle condizioni di accesso ai piani di rateizzazione; il potenziamento dell’attività di riscossione coattiva anche mediante il superamento degli strumenti dei ruoli e delle cartelle di pagamento. I decreti delegati dovranno infine prevedere una disciplina generale sulle cause di invalidità degli atti di riscossione.

In tema di contenzioso 

Per il contenzioso, è previsto l’ampliamento e potenziamento dell’informatizzazione della giustizia tributaria; l’introduzione dell’obbligo dell’utilizzo di modelli predefiniti per la redazione degli atti processuali, dei verbali e dei provvedimenti giurisdizionali; la possibilità che la discussione da remoto possa essere chiesta anche da una sola delle parti costituite nel processo, con istanza da notificare alle altre parti, fermo restando il diritto di queste ultime di partecipare in presenza; il rafforzamento del divieto di produrre nuovi documenti nei gradi processuali successivi al primo; l’impugnabilità dell’ordinanza che accoglie o respinge l’istanza di sospensione dell’esecuzione dell’atto impugnato; l’utilizzo di interventi di deflazione del contenzioso tributario in tutti i gradi di giudizio, ivi compreso quello dinanzi alla Corte di cassazione, favorendo la definizione agevolata delle liti pendenti. 

In tema di sanzioni 

È prevista la revisione del sistema sanzionatorio tributario, amministrativo e penale per le imposte sui redditi, l’IVA, gli altri tributi indiretti e i tributi degli enti territoriali. 

Per gli aspetti comuni alle sanzioni amministrative e penali si dovrà razionalizzare il sistema sanzionatorio amministrativo e penale ai fini dell’adeguamento al principio del ne bis in idem; valutare la possibilità di compensare sanzioni e interessi per mancati versamenti di imposte su redditi regolarmente dichiarati nei riguardi di soggetti che hanno crediti maturati nei confronti delle amministrazioni statali; introdurre una più rigorosa distinzione normativa anche sanzionatoria tra le fattispecie di compensazione indebita di crediti di imposta non spettanti e inesistenti. 

Per le sanzioni amministrative: migliorare la proporzionalità delle sanzioni tributarie; rivedere la disciplina del ravvedimento mediante una graduale riduzione delle sanzioni; escludere l’applicazione delle sanzioni per i contribuenti che presentino una dichiarazione integrativa al fine di adeguarsi alle indicazioni dall’Amministrazione finanziaria. 

Testi unici e codificazione della materia tributaria 

L’ambizioso progetto di revisione del sistema tributario dovrà tradursi in una razionalizzazione dei testi normativi con il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante la redazione di testi unici, perseguendo una puntuale individuazione delle norme vigenti, organizzandole per settori omogenei e coordinandole sotto il profilo formale e sostanziale. 

Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore dell’ultimo dei decreti legislativi attuativi, il Governo è incaricato di attuare il riassetto delle vigenti disposizioni di diritto tributario per la loro raccolta in un codice articolato in una parte generale, recante la disciplina unitaria degli istituti comuni del sistema fiscale e una parte speciale, contenente la disciplina delle singole imposte, al fine di semplificare il sistema tributario e accrescere la chiarezza e la conoscibilità delle norme fiscali, la certezza dei rapporti giuridici e l’efficienza dell’operato dell’Amministrazione finanziaria.