Sul numero di Economy di aprile e nel sito economymag.it, Rocco Abbondanza, Managing Partner RSM, parla del nuovo software che, grazie all’”intelligenza aumentata”, è in grado di rivoluzionare il mondo della revisione.

Ecco il testo integrale dell’articolo.

Con l’«intelligenza aumentata» la nuova vita della revisione

Rendere automatiche la maggior parte delle funzioni operative lasciando all’uomo la responsabilità cruciale delle fasi valutative del processo: è il primato mondiale raggiunto da RSM con Raffaele D’Alessio e Nts Project

È un primato mondiale, proprio un successo italiano, firmato da RSM Società di Revisione e Organizzazione Contabile Spa insieme con Nts Project, una software house specializzata e qualificatissima. Si tratta di un software inedito che riesce ad effettuare in modalità totalmente automatiche la maggior parte delle funzioni operative comprese nel processo di revisione di un bilancio societario lasciando all’intervento umano del revisore qualificato soltanto la responsabilità delle fasi valutative e conclusive del processo stesso.

Una svolta, un balzo in avanti in termini di efficienza e potenzialità produttiva che farà scuola in tutta l’”industry” mondiale della revisione. «Ne siamo orgogliosi perché ci abbiamo investito risorse finanziarie, ma soprattutto studio e approfondimento professionale», spiega Rocco Abbondanza, managing partner di Rsm, «e perché in questo momento anche gli altri operatori del settore non riescono a fare la revisione con un simile massivo contributo dell’intelligenza aumentata, come ci piace definire ciò che molti altri chiamano intelligenza artificiale».

Intelligenza aumentata

Ma di che si tratta? Proviamo a capirlo meglio, anche e soprattutto dal punto di vista di quella vasta fascia di imprese – soltanto in questo 2020 oltre 80 mila in più rispetto a prima – che per legge devono certificare il bilancio e temono, o temevano, di doversi sobbarcare per questo all’ennesimo, proibitivo costo di un adempimento obbligatorio. «Per spiegarmi al meglio vorrei ricordare quel che di solito accade oggi nei processi tradizionali del lavoro di revisione, che peraltro non cambiano da cent’anni», dice Abbondanza. E spiega: «Attualmente gli incaricati delle società di revisione si trasferiscono presso gli uffici amministrativi del cliente e vi trascorrono una, due o anche tre settimane per esaminare la documentazione di base. Inutile dire che è un lavoro dispersivo, ripetitivo, di modesto valore quaiitativo. È sostanzialmente una lunga collazione di documenti». Ragionando su come ovviare a questa prassi così sterilmente dispersiva e lenta, Abbondanza ha costituito in Rsm un dream-team, costituito da Raffaele D’Alessio – professore ordinario di revisione all’Univerità di Salerno - e Teresa Puca. «Due veri visionari», li definisce lui. D’Alessio ha la peculiarità di essere un vero esperto d’informatica, e aveva già lavorato con la Nts Project, boutique informatica progettuale focalizzata nella realizzazione di software unici, customizzati sulle necessità dei clienti. Che ha coinvolto nella sfida. «E che si è confermata una compagine di veri fuoriclasse», sintetizza Abbondanza. E dunque, come opera questo software? Innanzitutto, si collega – con la massima flessibilità tecnologica, nel senso che riesce a parlare con tutti! – al sistema contabile della società di cui si deve revisionare il bilancio. Ne legge i dati e inizia, avvalendosi di specifici algoritmi di intelligenza artificiale, a fare quel che di regola fanno a mano – su fogli excel, con la spunta, e quindi con l’errore, dei processi ma manuali – i revisori. Naturalemente, il sistema agisce anche da remoto, prerogativa preziosa di questi tempi. «Poniamo che la società debba spedire le mail per la conferma dei saldi – illustra Abbondanza – Quelle che solitamente dicono: “Gentile cliente, ci risulta che il suo saldo sia di 100 euro. Risulta anche a lei?”. Devono compilare e spedire a mano decine e centinaia di mail di posta elettronica certificata. Dunque il nostro sistema provvede direttamente e in via informatica a inviare questa verifica al cliente come anche al fornitore. E risparma tantissimo tempo e qualche errore al team umano».

Il lavoro del software

Il software legge i libri contabili, valuta a chi sia necessario inviare le mail, le spedisce, e il cliente viene invitato a flaggare un sì o un no rispetto al saldo che gli viene proposto. Molto tempo si risparmia anche nella verifica dei rapporti bancari: interagendo in automatico con gli istituti di credito, il nuovo software non solo riscontra il saldo delle controparti, ma dialoga direttamente con la centrale rischi.

«Un’altra considerazione ritengo sia facilmente comprensibile da ogni imprenditore – prosegue Rocco Abbondanza – Oggi le fatture sono tutte elettroniche, che senso ha doverle raccogliere in forma cartacea per esaminarle, quando sullo Sdi possiamo vedere sia le fatture emesse sia le relative accettazioni? La missione del revisore è accettarsi dell’autenticità del fatturato, ma non è più indispensabile accontentarsi di una campionatura, poiché si può verificare tutto automaticamente e analiticamente. È chiaro quale rafforzamento della prevenzione antifrode comporti questa nostra innovazione? Introduce tutele algoritmiche imbattibili».

Già: perché la realtà quotidiana del lavoro della revisione è che, in caso di sospetta frode, il revisore di solito chiede chiarimenti e documenti al management della società, e in definitiva si deve avvalere – meglio: accontentare – di quel che gli viene fornito in risposta, soprattutto quando la frode è grave e si serve di un tasso avanzato di contraffazione. Quindi ci sono tutele algoritmiche antifrode. «Il caso Enron – sottolinea Abbondanza – venne alla luce proprio grazie all’utilizzo di un software per la verifica di uno specifico dato di bilancio».

Metamorfosi metodologica

Inutile dire che questa metamorfosi metodologica comporta una serie di modifiche all’attività dei revisori, impegnative nella fase in cui verranno calate nel lavoro quotidiano, ma molto vantaggiose in prospettiva. «Sì, dal nostro punto di vista tutto ciò aiuta e qualifica il nostro lavoro – argomenta Abbondanza - Ci permette di impiegare al meglio le risorse umane, con un flusso organizzativo univoco. La macchina guida i processi, parte dall’accettazione, prende i bilanci, confronta tutto con i regolari parametri di settore. In 20 secondi genera report completi di 30 pagine sulla società cliente… Ne illustra il posizionamento, ne elenca i competitor. Permette anche al cliente di guardare a se stesso in un’ottica critica rispetto al contesto… anziché dire semplicemente “tutto è a posto“, l’output di revisione è articolato e autenticamente personalizzato, non è la solita relazione uguale per tutti. Quella resta, è un obbligo di legge, ma il nostro sistema va molto al di là».

Ma c’è di più. Questa dose d’urto d’intelligenza aumentata che viene immessa nella professione del revisore s’inserisce perfettamente nel processo di evoluzione e rinnovamento della professione stessa. I revisori di nuova generazione non si occupano più della spunta delle fatture e della loro riconciliazione bancaria. Sono analisti esperti dei vari settori di business di cui si occupano. Passano da un ruolo (e un’attività) paragonabile a una commodity ad un’altra, decisamente connotata come una specialty.  Da serial-counter a specialist… Da revisore contabile a consulente integrale. «Fermo restando il ruolo istituzionale cruciale della revisione del bilancio – osserva ancora Rocco Abbondanza – il futuro del nostro ruolo inizierà quando l’imprenditore ci vedrà non più soltanto come un possibile censore pronto ad agitare la paletta rossa davanti al bilancio, ma come uno da convocare al momento di prendere e condividere le decisioni cruciali per l’avvenire dell’impresa».

Non sarà facile, né automatico: e chi conosce dall’interno la realtà della professione, come anche quella delle imprese, sa bene che il processo evolutivo è appena iniziato. Ma col piede giusto, almeno dalle parti di Rsm Revisione. «Ci occorrerà vivere un’umile e non breve fase di formazione – aggiunge Abbondanza – che costruiremo insieme, per impossessarci delle nuove dinamiche lavorative  e imparare a cambiare il planning lavorativo, parallelizzando le attività, ma insieme  calandoci nel nuovo ruolo più qualitativo e preventivando tutto secondo nuovi parametri».

Tutto questo si comincerà a vedere già dai bilanci societari che entro aprile le imprese devono in un modo o nell’altro approvare  e quindi devono prima ottenere la relazione di certificazione del revisore: «Sarà una stagione-test, ma è già iniziata. E stiamo intanto pensando a un modo del tutto nuovo di affrontare questo snodo della vita dell’impresa», dice Abbondanza, «iniziando il lavoro di revisione con un approccio completamente nuovo».

La nuova frontiera

Il tutto, per Rsm Revisione, si ingrana perfettamente con la nuova “global audit metodology” che il gruppo ha adottato a livello mondiale, in sigla Orb. «È la nuova frontiera – conclude Abbondanza – che renderà possibili alleanze commerciali inedite per i revisori, a dispozione di una categoria chiamata a una sfida industriale senza precedenti, con gli 80 mila nuovi clienti da certificare per la prima volta quest’anno. Il nostro software, che aderisce pienamente alla metodologia Orb lanciata da Rsm, è un modo di portare tutte le tecnologie più avanzate al servizio della revisione ed al servizio di quello che rimane lo strumento più importante di audit: cioè la preparazione e la passione di ogni professionista e revisore nello svolgere il proprio lavoro. Il nostro nuovo software mette al servizio dei professionisti della revisione una infinità maggiore di dati di quelli disponibili fino ad ora ed in pochi secondi. Preparerà, ripeto, dei report di decine e decine di pagine calibrati su misura sulle necessità dei nostri clienti. Sarà la miglior risposta a chi riteneva che l’audit fosse una “commodity”: al contrario, l’audit dovrà, nel rispetto del proprio ruolo e delle regole di indipendenza, dare un valore aggiunto ai nostri clienti».

Visualizza l'articolo .