L’impatto della pandemia incide nella predisposizione dell’informativa contabile e finanziaria che va adeguata al nuovo scenario. RSM ha predisposto un manuale ad hoc e indica un metodo analitico per gestire le informazioni.

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Le difficoltà nella predisposizione dell’informativa contabile e finanziaria

Il Covid-19 impatta pesantemente sulla vita delle imprese e sui conti aziendali. Le ripercussioni della pandemia sulla predisposizione dei bilanci d’esercizio, insieme alle continue modifiche legislative intercorse in questo periodo, si stanno rivelando ardue da gestire.

Al fine di capire e predisporre in modo corretto e adeguato l’informativa contabile e finanziaria, i grandi network di revisione e organizzazione contabile si stanno preparando a supportare le società che dovranno affrontare questo momento, fornendo analisi e set documentali utili per affiancare la direzione amministrativa e i soggetti deputati alla predisposizione del bilancio.

RSM International ha predisposto un documento denominato RSM Insights: Coronavirus and Ifrs Financial Reporting implications, un manuale che affronta i possibili effetti correlati al Covid-19 con riferimento alle principali aree all’interno di un bilancio in ottemperanza agli International Financial Reporting Standards (IFRS).

 

la nostra risposta, RSM Insights: Coronavirus and Ifrs Financial Reporting implications

Le stime contabili, la continuità aziendale, gli eventi successivi, il riconoscimento dei ricavi, i possibili impairment di immobilizzazioni materiali e immateriali, sono solo una parte delle tematiche con le quali chi predispone il bilancio dovrà scontrarsi e sulle quali gli effetti devastanti del Covid-19 possono creare delle serie difficoltà , dunque,  benché ogni società presenti problematiche e criticità specifiche che dovranno essere considerate in modo analitico, una view generale costituisce un supporto fondamentale per chi si trova a dover redigere il bilancio e l’informativa finanziaria.

Il manuale si focalizza, inoltre, sulle principali aree di bilancio, tra cui:

  • Magazzino (IAS 23)
  • Accantonamenti per imposte (IAS 12),
  • Trattamento contabile dei leasing (IFRS 16)
  • Strumenti finanziari (IFRS 9),
  • Passività potenziali e contratti onerosi (IAS 37),
  • Impatti sul rendiconto finanziario (IAS 7).

Quest’anno, poiché la stima, l’informativa e i giudizi soggettivi di chi fa il bilancio saranno più complicati e richiederanno maggiore tempo, occorre iniziare a predisporre il documento con molto anticipo rispetto alla normalità.

Occorre quindi tenere in considerazione ciò che comporta l’impatto della pandemia:

  • I clienti che ritardano o dilazionano i pagamenti;
  • La difficoltà a mantenere la continuità aziendale a causa della mutevolezza della situazione;
  • La necessità di risorse finanziarie aggiuntive nei periodi di breve e medio termine.

Le aziende devono comunque continuare a predisporre le loro previsioni di breve medio e lungo termine, per cui deve esserci un monitoraggio continuo, con aggiornamenti di forecast più frequenti.

Una volta chiuso l’esercizio, assume particolare importanza la verifica dei cosiddetti “eventi successivi” (Subsequent events): le società devono analizzarli in modo critico e valutare se tali eventi impattino o meno sulla chiusura del bilancio stesso.

A valle di quest’analisi le società potrebbero essere indotte a rivedere i loro eventuali covenant sui finanziamenti, cioè gli indici che devono rispettare al fine di mantenerne la corretta classificazione, verificando la possibilità di ottenere un waiver, cioè la rinuncia da parte dell’istituto di credito mantenendo l’iscrizione del debito a lungo termine.

La società deve inoltre considerare eventuali indicatori di impairment delle immobilizzazioni immateriali così come deve rivalutarne (o più probabilmente svalutarne) la vita utile a seconda dei flussi di cassa attesi.

Il Covid-19 costituisce quasi sicuramente un indicatore di impairment: è necessario, pertanto, effettuare un impairment test, ovvero un test sulla recuperabilità del valore, a supporto della voce iscritta a bilancio e rivedere la bontà delle capitalizzazioni sostenute per i costi di ricerca e sviluppo che, se non si riescono a riflettere sui ricavi futuri, rischiano di aver poco senso.

È utile, in particolare, rivedere anche la vita utile e il valore residuo attribuito alle immobilizzazioni materiali, così come riconsiderare in modo critico il processo interno di capitalizzazione dei cespiti per assicurarsi che siano rispettati i criteri di capitalizzazione previsti dallo IAS 16.

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Se sei interessato ad approfondire l’argomento  leggi l'intervista completa di Luca D’Ambrosio - International Contact Partner di RSM, su Economy Mag di questo mese e scarica il manuale.

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