TRA INFLAZIONE, TENSIONI GEOPOLITICHE, COSTI CRESCENTI DELLE MATERIE PRIME, COME ORIENTARSI IN UN CONTESTO GLOBALE COMPLESSO, INCERTO E VOLATILE?

“Orientarsi nell’incertezza oggi vuole dire capire la relazione tra variabili apparentemente lontane tra loro ma in realtà profondamente interconnesse. Non è possibile isolare le variabili quali costi, PIL, inflazione, mercati, perché tutto è interconnesso. Anche il lavoro di noi economisti deve tenere conto di questa grande complessità.” ha affermato Lucio Poma, Professore di Economia Applicata all’Università degli studi di Ferrara e Capo Economista di Nomisma Società di Studi Economici, durante il Talk RSM.

“Oggi il compito per i consulenti, come voi di RSM, è stare al fianco delle imprese, fornendo una chiave interpretativa della complessità”, ha continuato Poma.

Con argomentazioni basate su dati aggiornati, il prof. Poma affrontato tematiche ad ampio raggio.

Il “Sistema Italia”

Il nostro Paese si è strutturato e sta continuando a crescere, nonostante le difficoltà a livello globale (crescita PIL 6,6% nel 2021, con previsioni (FMI) del 3,9% per il 2022). Siamo l’economia che sta crescendo di più a livello globale (media Mondo 3,4%) tanto che JP Morgan, a metà dello scorso anno, ha definito l’Italia come uno dei Paesi più interessanti in cui investire. Per quanto riguarda la bilancia commerciale, l’Italia è, insieme alla Germania, uno dei pochi paesi ad essere in attivo ed anche il clima di fiducia si mantiene positivo. Punto di attenzione per l’Italia è l’inflazione, determinata in larga misura dai costi energetici, che intacca il potere di acquisto degli italiani (aumento salari 1,5% vs un aumento dell’inflazione all’11%).

La tempesta energetica perfetta

Iniziata già tre mesi prima dell’invasione dell’Ucraina con i dissidi tra Russia e Germania in merito al Nordstream2, la tempesta energetica scoppiata tra fine 2021 e proseguita nel 2022, ci ha portato ad avere i prezzi delle materie prime energetiche più alti in decenni con impatto fortissimo sulla produzione di energia elettrica e su utilizzo e costi di petrolio e carbone (che sono cresciuti enormemente). Attualmente il prezzo del gas è al suo valore più basso da settembre 2021, ma comunque finora l’Europa ha pagato il gas 12 volte rispetto a prima della guerra. 
I segnali positivi ci sono: il nostro Paese ha effettuato un riassetto delle importazioni di gas in Italia, infatti, oggi il 40% delle importazioni dalla Russia è stato sostituito da importazioni l’Algeria e dobbiamo ringraziare un inverno mite se abbiamo risparmiato oltre 5,6mld € nel consumo di gas naturale.

Le materie prime e componenti: costi crescenti e carenze

L’aumento dei costi delle materie energetiche si è tradotto in un aumento delle materie prime quali alluminio, rame ma anche carta, plastica, vetro (cioè i componenti del packaging), o chips e semiconduttori. La crisi dei chips ha prodotto una riduzione di produzione oltre 10milioni di autovetture in Europa, dimostrando ancora una volta quanto sia forte il potere di mercato di chi i componenti li ha verso chi non li ha.

“Un’economia globale così correlata ed interdipendente è sensibile a crisi ed eventi locali che possono avvenire anche in luoghi molto lontani da noi. Le imprese devono imparare ad affrontare queste situazioni come eventi “normali” e non più “straordinari. Tutto è cambiato e tutto cambierà, mettendo in discussione i principi tradizionali della programmazione economica ed industriale che abbiamo dato come affermati e quasi scontati, come ad esempio il just-in-time” ha concluso il prof Poma.

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