LA PARTITA È APPENA INIZIATA. SUBITO DOPO AVERE INVIATO IL PIANO DI AZIONE ESG ALLA BANCA D’ITALIA, GLI INTERMEDIARI DOVRANNO FORNIRE NELL’AMBITO DEGLI ADEMPIMENTI ICAAP/ILAAP PER L’AVVIO DEL CICLO SREP I PRIMI ELEMENTI INFORMATIVI IN MERITO ALL’INTEGRAZIONE DEL RISCHIO CLIMATICO NEI PROCESSI DI VALUTAZIONE DELL’ADEGUATEZZA DEL CAPITALE INTERNO E DELLA LIQUIDITÀ
Nell’attuazione degli interventi le banche dovranno agire su due fronti:
- Adottare interventi sull’organizzazione interna per ridurre l’impatto ambientale (ad esempio: riduzione del consumo energetico; riduzione dell’uso di carta, acqua e rifiuti; riduzione delle emissioni di gas serra; interventi sugli immobili strumentali).
- Attuare interventi che producono impatti sulle imprese, sui clienti e sugli investimenti finanziari, ad esempio politiche di incremento del Green Asset Ratio (GAR), erogazione di crediti conformi alle politiche ESG, investimenti del portafoglio di proprietà e collocamento di prodotti finanziari green alla clientela.
In tale contesto molte banche stanno riscontrando difficoltà, a causa della mancanza di conoscenze in ambito ESG tra i dipendenti, gli organi aziendali e le imprese clienti. Per le banche si tratta infatti di esercitarsi su un terreno del tutto nuovo, finora distante dalle regole di vigilanza tradizionali. Inoltre, si riscontra ancora un gap di dati dovuto alla mancanza di serie storiche di portafoglio e di dati comparabili.
LE LINEE GUIDA EBA E L'EVOLUZIONE DELLA GESTIONE DEI RISCHI ESG
La recente emanazione delle Linee guida EBA (gennaio 2025) sottolinea come la gestione dei rischi ESG per banche e intermediari finanziari debba diventare parte integrante del tradizionale sistema di risk management. In pratica, le banche sono chiamate a identificare, misurare e monitorare i fattori ESG nell’ambito dei processi di governance del rischio – dal risk appetite ai controlli interni fino all’ICAAP – adottando indicatori dedicati sia di tipo consuntivo sia prospettico.
Le stesse linee guida richiedono inoltre piani di transizione verso la neutralità climatica, finalizzati a rendere il portafoglio finanziario resiliente ai rischi futuri derivanti dal cambiamento climatico. Un approccio del genere, definito olistico dagli esperti, implica l’integrazione completa dei rischi ESG in tutte le categorie tradizionali di rischio (credito, mercato, operativo) e l’effettuazione di stress test climatici dedicati, al fine di migliorare la sostenibilità e la competitività complessiva delle banche.
Per supportare banche e intermediari finanziari ad affrontare al meglio gli scenari previsti nei Piani di Azione ESG, RSM ha messo a punto quattro interventi di supporto specialistici.
I Nostri Servizi
RSM è in grado di predisporre specifici piani formativi e master interni adattati alle esigenze di ogni intermediario che consentono di acquisire competenze in ambito ESG a tutti i livelli aziendali: Consiglio di Amministrazione (CdA), Collegio Sindacale, Direzioni, Aree operative, Rete commerciale.
Secondo gli obblighi previsti dal regolamento sulla Tassonomia UE (art. 8), gli enti creditizi già soggetti alla pubblicazione della Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) – obbligo che dal 2026, con la Direttiva CSRD, si estenderà a tutte le banche – devono rendicontare, per l’esercizio 2023, le attività allineate alla Tassonomia Europea (i cosiddetti “Taxonomy Aligned”). RSM supporta le banche nella mappatura di queste esposizioni Taxonomy Aligned, verificando il rispetto dei requisiti tecnici previsti e adottando, ove richiesto, il meccanismo DNSH (Do No Significant Harm).
Sfruttando le sinergie derivanti dalla integrazione delle diverse competenze, RSM è in grado di rilasciare alla Banca una Reliance Letter sulla coerenza dei parametri (KPI) dell’attività economica ecosostenibile oggetto di finanziamento ai criteri di allineamento alla Tassonomia UE. La Reliance Letter costituisce un fondamentale documento da inserire nel fascicolo di istruttoria. Nell’ambito specifico dei Green Loan da erogare o dei Green Bond da sottoscrivere, il supporto di RSM può estendersi alla individuazione del KPI "Taxonomy Aligned" da inserire nelle clausole del contratto di credito.
Con la Direttiva CSRD a partire dal 2026 scatta l’obbligo per gli enti creditizi di redigere e comunicare il Report di Sostenibilità da sottoporre a Limited Assurance. RSM accompagna i soggetti obbligati alla CSRD a prepararsi in tempo potenziando gradualmente il processo contabile ESG attraverso i seguenti servizi:
- Piattaforma contabile di RSM per la gestione dei dati ESG
- Formazione ESG alle risorse interne e agli organi aziendali
- Formazione specifica sulla CSRD e sugli standard di rendicontazione ESRS
- Procedure di materialità e stakeholder engagement
- Realizzazione del modello di misurazione Co2
- Accompagnamento all’ottenimento delle Certificazioni di Sostenibilità (es. B-Corp)
Per ulteriori informazioni sui servizi CSRD, puoi andare alla sezione del sito “Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)”.