Con Roberto Stefanelli, Innovation Manager Var Group S.p.A.

Cos’è la blockchain?

E’ una piattaforma tecnologica, un registro digitale, ma in pratica è un database distribuito, costituito da tante macchine in cui il dato passa con un criterio di validazione attraverso algoritmi matematici.
Il dato che viene inserito all’interno di una blockchain è immutabile e immodificabile e quindi sostanzialmente certificato.

La blockchain diventa, dunque, uno strumento di certificazione e di comunicazione chiara nei confronti dei consumatori che sono molto più informati e attenti, soprattutto sulle tematiche di sostenibilità ambientale e etica, di quanto lo fossero in passato.

Quali sono i settori in cui è più utilizzata la blockchain?

Esistono blockchain pubbliche alle quali tutti possono partecipare anche in forma anonima e le blockchain business (Blockchain Permissioned), in particolare nelle filiere del fashion e del food, che sono un’evoluzione delle prime blockchain e nelle quali vengono profilati gli attori della filiera, validandone le operazioni fino al consumatore. 

Restando nell’ambito delle blockchain private (Permissioned) il settore food, ancora prima del periodo pandemico, è stato il primo a partire su questi temi poiché le eccellenze italiane hanno sempre sentito il bisogno di dichiarare e rendere noti i propri prodotti. La blockchain può essere uno strumento per autenticare il prodotto e raccontarne la storia dall’approvvigionamento delle materie prime fino al prodotto finito.  Dopo la pandemia, inoltre, è aumentata l’attenzione, da parte del consumatore, alla salubrità del prodotto alimentare che la Blockchain riesce a certificare.

La blockchain è riconosciuta dall’ordinamento italiano con un D. L. del 2018 e, anche se la normativa non si è mai ulteriormente evoluta e chiarita, lo smart contract può gestire un contratto senza dover passare per le vie contrattualistiche tradizionali, ma semplicemente mettendolo in blockchain con la possibilità di controllare in corso d’opera che le clausole contrattuali vengano rispettate e applicare eventuali penalità.

Il mondo NFT (Non Fungible Token)

Gli NFT permettono di dichiarare la proprietà di un bene digitale (figurine, disegni, foto), tramite un documento salvato in una piattaforma blockchain per cui immutabile.

Di solito il documento è una scheda in cui c’è il riferimento al proprietario e un link al bene.

I beni si possono acquistare su portali specializzati e si possono eventualmente rivendere sullo stesso portale con un corrispettivo che è costituito dalla criptovaluta del portale stesso, ma se si esce dal portale le criptovalute possono anche essere scambiate in moneta. Gli NFT costituiscono dunque l’atto di proprietà del bene digitale.

Per saperne di più guarda il video del talk oppure ascolta il podcast.

Leggi anche: