La gender equality è uno degli obiettivi trasversali del Pnrr.
In questo articolo uscito su Economy di settembre, Laura De Lisa Partner RSM parla delle principali misure a supporto dell’imprenditoria femminile incluse nel PNRR.
Il superamento della disparità di genere, già incluso tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, viene introdotto tra le tre priorità trasversali del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): diventando, in altre parole, uno degli obiettivi da perseguire in tutte le missioni che lo compongono. Alle risorse del Pnrr si aggiungono anche quelle previste dai fondi strutturali e dalle risorse nazionali (ad esempio, dalla legge di Bilancio 2021) per incentivare, con opportuni strumenti l’iniziativa imprenditoriale e l’occupazione femminile. Sotto il profilo dell’impatto atteso, come evidenziato nell’analisi effettuata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si prevede che l’effetto di queste misure produrrà, già per il 2023, un incremento del livello occupazionale al 3,4%, rispetto allo 0,9% del 2021.
Al fine di supportare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese a maggioranza femminile, con la Legge di Bilancio 2021 ed il Pnrr sono state introdotte e/o rifinanziate e potenziate alcune misure agevolative già introdotte negli ultimi anni. In particolare, nel 2022, sono stati stanziati nuovi fondi per misure quali “ON-Oltre Nuove Imprese a tasso zero”, “Smart&Start Italia” e “Resto al Sud”, volte ad incentivare l’imprenditoria femminile sia a livello nazionale che territoriale (i.e. Resto al sud, rivolta per lo più al Mezzogiorno). Tali misure, gestite da Invitalia, prevedono la presentazione di progettualità a sportello, con finanziamento post istruttoria, salvo esaurimento fondi.