Con Mitchell Broner Squire, fondatore di Oniride, studio di produzione di contenuti digitali audiovisivi

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Una nuova visione delle potenzialità del nostro patrimonio culturale e dei vantaggi che derivano dal connubio innovazione tecnologica e patrimonio culturale sotto tutti gli aspetti: sociale, scientifico, dal punto di vista della tutela del patrimonio, ma anche e soprattutto dal punto di vista dello sviluppo economico che forse è l’aspetto più sconosciuto quando si parla di patrimonio culturale che è visto  sempre come un’entità assestante, una sorta di bolla dalla quale è praticamente impossibile guadagnare, specialmente nel nostro paese, e che invece ha una grande importanza.

Il nostro Patrimonio Culturale è un ecosistema ricco di opportunità, in cui ci possono essere varie modalità di collegamento con l’industria in vari ambiti:

  • Istruzione, nel senso di una rinascita e di una nuova attenzione al rapporto istruzione e cultura
  • Ricerca, che non è necessariamente storica, ma anche tecnologica ad esempio ai fini della scansione tridimensionale dell’asset storico per assicurarcene la conservazione nel tempo
  • L’indotto del turismo e di coloro che svolgono servizi a favore degli asset culturali (addetti alle biglietterie, restauratori, curatori di mostre, custodi, ecc)
  • Funzione sociale che è forse l’ambito più importante, poiché il cultural heritage ci identifica come popolo.

La cultura, dunque, non è solo antichità, ma c’è cultura anche in una serie di altri ambiti:  

  • Riscoperta e rivalorizzazione dei borghi e dei territori
  • Valorizzazione delle arti contemporanee e performative con le loro regole e principi di valorizzazione e tutela
  • Riscoperta dell’outdoor: parchi e luoghi all’aperto
  • La valorizzazione dell’arte digitale: la digitalizzazione di opere d’arte del mondo reale oppure opere d’arte che nascono digitali e vivono sul digitale, ma che diventano uniche e non copiabile senza certificato di attribuzione, grazie all’inscrizione all’interno di una block chain.
  • Smart city in cui lo spazio cultura diventa spazio di aggregazione.

Pandemia e fragilità del sistema

Ci siamo resi conto che il nostro sistema aveva una serie di mancanze (fragilità del sistema) che non ci permettono di offrire cultura e di comunicarla in maniera ingaggiante:

  • solo fruizione dal vivo
  • canali digitali come solo ancillari
  • logistica digitale debole
  • scarso supporto all’istruzione
  • inadeguatezza strutturale

La digitalizzazione in Italia

Esiste una piattaforma europea che si chiama Europeana, un’iniziativa cross border a livello europeo per cui le istituzioni culturali possono caricare digitalmente la scansione delle opere d’arte e renderla aperta: open domain e open access.
 La difficoltà sta nel fatto che ci sono alcune attività da svolgere e quindi dei costi da sostenere e quindi poche istituzioni lo fanno.
In Italia il 72% dei musei non ha pubblicato il proprio catalogo on line e del 28% di quelli che lo hanno fatto il 17% lo ha pubblicato esclusivamente sul proprio sito web, l’11% lo ha pubblicato su siti web in collaborazione con altre istituzioni e un 5% lo ha pubblicato su piattaforme e pagamento.

Dai dati emerge dunque che:

  • la digitalizzazione della propria collezione non viene vista come una priorità
  • la maggior arte dei musei non ha un piano strategico formalizzato
  • gli investimenti sul digitale sono ancora piuttosto limitati
  • i siti dei musei sono ancora poco accessibili su mobile e per gli stranieri

Tecnologie per la cultura: cosa significa applicare le nuove tecnologie agli asset culturali

  • La Conservazione che non è solo intervento sul posto ma anche digitale, nel caso in cui l’opera d’arte andasse distrutta la si potrebbe ricostruire fedelmente.
  • Il Restauro può essere supportato da scansioni ad altissima risoluzione
  • La valorizzazione, restituzione e divulgazione del patrimonio affinché diventi più ricco di informazioni e più narrativo per il visitatore.
  • Il supporto logistico per semplificare il processo di acquisto dei biglietti e migliorare la gestione dei flussi all’interno del museo attraverso le prenotazioni on line, tema che è diventato ancora di più importante nel periodo post pandemia.

PNRR, fondi europei e opportunità

Il PNRR rappresenta nuova linfa per l’intera industria, con lo stanziamento di 8,13 mld per cultura e Turismo, una cifra importante che si aggiunge a quanto già lo Stato italiano annualmente riserva a questo settore.
I fondi sono stati stanziati non solo per la tecnologia legata alla cultura, ma anche per stimolare creatività e coinvolgimento attraverso:

  • creazione di piattaforme digitali
  • efficientamento energetico della cultura (sostenibilità ambientale delle iniziative)
  • rigenerazione culturale di piccoli siti turistici (valorizzazione della rete)
  • valorizzazione dell’outdoor
  •  sicurezza sismica e possibilità di ricovero delle opere d’arte

Una nuova normalità post pandemia

La Pandemia ha rappresentato un’opportunità di crescita interna ed esterna.
Il sistema paese e il sistema città sono un presupposto del successo e dell’accesso all’industria culturale come risorsa organica del sistema in vari ambiti:

  • ​istruzione
  • turismo
  • funzione sociale
  • identità nazionale ma anche “comune umanità”

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