Laura De Lisa, Senior Manager, Funding & Business Development Division RSM, spiega in un sintetico ed esaustivo documento le misure previste nel recente Decreto Rilancio in merito ad incentivi alla patrimonializzazione delle medie imprese, strumenti partecipativi, rafforzamento start up e PMI innovative, detrazioni e crediti di imposta cedibili.

Per il “rilancio” promesso dall’omonimo decreto (D.L. 34/2020), il legislatore ha agito principalmente in tre direzioni: potenziando ulteriormente l’utilizzo del credito d’imposta, rafforzando gli interventi a favore dell’ecosistema delle startup innovative e dell’innovazione in generale, impegnandosi a colmare i divari sociali e territoriali del nostro paese.

Per quanto riguarda il credito d’imposta, si conferma lo strumento “principe” per l’accesso agli incentivi da parte delle imprese. Introdotto e disciplinato dall’art. 26 del decreto stesso, (“Rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni”), il credito d’imposta ha nell’ambito del D.L. 34/2020 l’obiettivo di supportare il rafforzamento patrimoniale delle società di capitali di media dimensione che non operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo.

Del settore dell’innovazione se ne occupano in primo luogo l’art. 38, rubricato “Rafforzamento dell’ecosistema delle startup innovative”, e poi l’art. 42, “Fondo per il trasferimento tecnologico e altre misure urgenti per la difesa ed il sostegno dell’innovazione”.

Nel primo caso è previsto il rafforzamento degli interventi a favore di startup e PMI innovative su tutto il territorio nazionale, così da favorire la crescita di quelle ancora “deboli” e colmare il divario che separa l’Italia da altri paesi UE nel venture capital rivolto a queste categorie di imprese. L’obiettivo è perseguito agendo su due fronti: tramite l’incremento della dotazione finanziaria della misura e tramite l’ampliamento della sua capacità di azione.

L’art. 42 prevede invece lo stanziamento di 500 milioni di euro per un Fondo di Trasferimento Tecnologico, in capo al Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Enea, con l’obiettivo di sostenere l’innovazione in generale.

Di innovazione si parla anche nell’art. 244, denominato “Credito di imposta per le attività di ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno”. In questo caso le misure, che interessano solo specifiche regioni del nostro paese, sono volte ad incoraggiare l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo, compresi quelli effettuati in materia di Coronavirus.

Altre misure di sostegno, quelle previste al Titolo II. In particolare, gli artt. 57, 58 e 59 si occupano degli aiuti alle imprese in materia di COVID-19, in ambito di ricerca e sviluppo (art. 57), di investimenti per le infrastrutture di prova e upscaling (art. 58) e per gli investimenti per la produzione di prodotti connessi al COVID-19 (art. 59).

Gli artt. 121 e 122 introducono invece la cosiddetta “moneta fiscale”, ossia la possibilità di trasformare i crediti d’imposta e le agevolazioni fiscali in moneta, attraverso la cessione di questi ultimi ai terzi, inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

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