Il ministero dello Sviluppo e il ministero dell’Economia sembrano avere raggiunto un accordo riguardo alla proroga fino al 2022 del Piano Transizione 4.0, estensione del Piano Industria 4.0 la cui scadenza era stata stabilita per fine 2020. Non solo: è stato previsto anche il potenziamento delle principali agevolazioni del Piano, così da favorirne l'efficacia. Vediamo insieme quali sono le principali novità in arrivo.

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Principio di retrattività

Da quanto emerge dalle misure del disegno di legge di Bilancio 2021, si fa strada l'adozione del principio di retroattività per gli investimenti in beni strumentali, pertanto saranno agevolabili gli investimenti effettuati già a partire da novembre 2020.

Inoltre, saranno coperte le spese fino al 2022, con consegna dei beni fino a giugno 2023, a fronte di un pagamento di acconti almeno nella misura del 20%

Rialzo di aliquote e massimali di investimento

Salgono anche le aliquote e i massimali di investimento per tutti gli strumenti principali del Pacchetto Industria 4.0: crediti d'imposta per beni strumentali, credito R&S e formazione 4.0.

Nel dettaglio, per il credito d’imposta sui beni strumentali materiali non 4.0 (ex-superammortamento), l’aliquota salirà dal 6% al 10% - solo per il 2021 - per investimenti effettuati da soggetti con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni (per i quali il termine di compensazione viene ridotto a 1 anno).

Per i beni funzionali allo smart working invece l'aliquota aumenterà fino al 15%.

Beni strumentali 4.0

Per quanto riguarda il credito d'imposta sui beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati, nel Piano Transizione 4.0 restano le due fasce di incentivazione, distinte in base alla quota di investimenti, ma con alcune novità:

  • Per la prima fascia nel 2021 il limite di investimento salirà da 2,5 a 4 milioni e l'incentivo fiscale dal 40% al 50%, mentre nel 2022 si tornerà ai livelli attuali;
  • Per la seconda fascia nel 2021 la quota di investimenti passerà da 4 milioni a 10 milioni, il beneficio salirà dal 20% al 30%, per ritornare nel 2022 ai livelli attuali.

Ritornano anche gli incentivi per investimenti oltre 10 milioni (e fino a 20 milioni), con aliquota del 10% sia per il 2021 sia per il 2022. Per i software 4.0, solo nel 2021, l’aliquota aumenterà dal 15% al 20% e il massimale da 700mila euro a 1 milione.

Ricerca, sviluppo, innovazione e design

Saliranno, inoltre, le aliquote e i massimali del credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design:

  • Ricerca e sviluppo: aliquota da 12% al 20%, massimale da 3 a 5 milioni;
  • Innovazione tecnologica: aliquota dal 6% al 10% (fino al 15% per progetti legati a sostenibilità economica e digitale), con massimale da 1,5 a 3 milioni;
  • Attività di design e ideazione estetica: aliquota dal 6% al 15%, massimale da 1,5 milioni a 3 milioni.

Formazione

Anche per il credito d'imposta formazione 4.0 il Piano Transizione 4.0 presenta novità: tra i costi ammissibili rientreranno le spese dirette per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori.

Per quanto riguarda il periodo minimo di compensazione dei crediti d’imposta, si scende dagli attuali 5 a 3 o 1 anno; per i beni strumentali funzionali alla digitalizzazione (ex iperammortamento) è prevista anche l’anticipazione della fruizione già dall’anno dell'investimento, invece che dal 1° gennaio dell'anno successivo.

Per venire incontro a queste esigenze, il team Industria 4.0 e Finanza agevolata RSM è in grado di supportarti nei passi da compiere nell’ambito della Legge di Bilancio per il 2021 - Transizione 4.0.

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