Essendo ormai prossimi alla fine di uno degli anni più complessi, che ha messo in seria difficoltà il nostro “eco-sistema” economico e industriale incentrato sulle piccole e medie imprese, uno dei focus principali viene posto sul pacchetto di misure e incentivi che costituiscono una parte fondamentale della legge di Bilancio da 30 miliardi approvata all’unanimità dal Consiglio dei Ministri.
È ormai chiaro, infatti, che la strategia del nostro Governo è quella di fare del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e della manovra economico-finanziaria contenuta nella Legge di Bilancio 2022 le due leve principali per continuare un percorso di crescita che ci porterà, come anticipato dallo stesso Premier Draghi, un incremento del Pil di oltre il 6%.

Conosci la PNRR Task Force di RSM?

Dall’analisi del Disegno di legge di Bilancio, che dovrà essere approvato dal Parlamento entro il 31 Dicembre, si possono notare, soprattutto nel titolo III “Crescita e investimenti diverse proroghe e novità  come  quella per il Superbonus e per i crediti d’imposta per i beni strumentali digitali  fino al 2025, ovvero quella del Fondo 394  per l’internazionalizzazione gestito da Simest fino al 2026, o ancora il rifinanziamento della “Nuova Sabatini” per l’acquisto di beni strumentali e il via libera al Fondo Italiano per il Clima, con una dote di 840 milioni annui dal 2022 al 2026, che sarà gestito da Cassa Depositi e Prestiti.

Ma l’aiuto più importante incluso nella Legge di Bilancio è senza ombra di dubbio il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. Questo godrà della disponibilità di ben 3 miliardi di euro e la sua funzionalità principale sarà quella di aiutare le imprese ad accedere al credito, semplificando l’iter e mettendo a disposizione le risorse con l’obiettivo di mitigare l’effetto credit-crunch.
La sua finalità è quella di favorire l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e spesso si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese.
Grazie al Fondo, l’impresa ha la concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) sugli importi garantiti dal Fondo, che non offre comunque contributi in denaro.

Per capire l’importanza e la grandezza del Fondo di garanzia per le PMI, gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, basta dare un’occhiata ai dati registrati di recente. Il Fondo, infatti, ha superato i 200 miliardi di euro di finanziamenti garantiti in appena 18 mesi (da Marzo 2020 a Settembre 2021), con circa 2,5 milioni di domande.
Per fare fronte alle esigenze immediate di liquidità delle imprese e dei professionisti alle prese con le conseguenze economiche della pandemia, il decreto-legge Cura Italia e il decreto legge Liquidità, poi modificato dal Sostegni bis, avevano già potenziato il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, semplificando le procedure di accesso, aumentando le coperture della garanzia e allargando la platea dei beneficiari a soggetti prima esclusi.
In particolare, per i finanziamenti fino a 30mila euro, sono stati ammessi anche persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, soggetti che esercitano alcune delle attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative, ed Enti non commerciali, compresi gli Enti del terzo settore e gli Enti religiosi civilmente riconosciuti.

Rispetto a questo quadro, fermo restando il rifinanziamento del Fondo, con la legge di Bilancio 2022, vengono rimodulate e ridotte le garanzie fornite ai prestiti: nello specifico, resteranno all’80% le garanzie per i finanziamenti oltre i 30.000 euro ma solo se finalizzati a produrre nuovi investimenti, mentre le coperture sui prestiti per la liquidità saranno al 60%. Per quanto riguarda gli investimenti entro i 30.000 euro invece la garanzia sarà pari all’80% e non più al 90%. Un’altra “spiacevole” novità per gli imprenditori che vorranno beneficiare della garanzia statale è rappresentata dalla commissione che bisognerà versare al Fondo stesso a partire dal primo Aprile 2022.

La legge di bilancio che ora passa all’esame delle Camere prevede inoltre, per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2022, un tetto di 5 milioni di euro quale importo massimo garantito dal Fondo per singola impresa.
La legge di bilancio fissa anche i limiti cumulati massimi degli impegni che il Fondo può assumere: 210 miliardi per il 2022 (di cui 160 miliardi riferiti a garanzie già concesse al 31 dicembre 2021) e i restanti 50 miliardi per garanzie da attivare nel nuovo anno. È previsto infine, un progressivo incremento della dotazione del Fondo di garanzia negli anni a venire: 520 milioni nel 2024, 1,7 miliardi nel 2025, 650 milioni nel 2026 e ulteriori 130 milioni nel 2027.

Va però sottolineata la possibile evoluzione del Fondo; ad esso, infatti, probabilmente subentrerà un altro fondo con l’obiettivo di supportare soprattutto i settori che hanno sofferto maggiormente durante la pandemia una volta che si concluderà il Temporary Framework progettato dall’Unione Europea. Le garanzie sono infatti destinate ad essere sostituite da assicurazioni che il nuovo Fondo farà sui prestiti concessi dagli istituti di credito in favore delle PMI. L’obiettivo è quello di fare un piano in maniera da preventivare e programmare, con il supporto di stanziamenti nelle leggi di bilancio ove necessario, l’ammontare e la tipologia dei finanziamenti da assicurare facendo un’analisi mirata per settore, area geografica, e dimensione delle imprese. Dovrebbe invece interrompersi a fine anno l'operatività della moratoria Covid, la sospensione dei mutui e delle linee di credito prevista dal Cura Italia, prorogata dal decreto agosto e dalla manovra 2021, e poi estesa dal Sostegni bis al 31 dicembre per le sole imprese che avevano già presentato domanda entro il 31 gennaio 2021 e la cui richiesta non fosse stata già rigettata.

RSM ha sviluppato specifiche metodologie e professionalità sul tema del PNRR in generale e della sostenibilità/green in particolare. Abbiamo istituito, inoltre, una business line denominata PNRR Task Force per poter accompagnare le imprese dal business plan al supporto finanziario.

Leggi anche: