Il Regolamento dell’Unione Europea sui prodotti finanziari e sulla tassonomia da adottare sui fattori Esg ha stimolato una forte adesione da parte del sistema bancario.

Raffaele Mazzeo - Partner RSM, Sustainability Services Leader nell'edizione speciale di Economy "Campioni di sostenibilità" di maggio 2021 spiega come l’entrata in vigore del Sustainability Finance Disclosure Regulation del 10 marzo 2021 abbia impattato su banche e imprese.

Negli ultimi mesi la Bce e l’Eba hanno pubblicato importanti guide sui rischi climatici e ambientali, ma quello che ha stimolato un’adesione compatta e forte del sistema bancario è stata l’entrata in vigore dal 10 marzo 2021 di un Regolamento dell’Unione Europea sui prodotti finanziari e sulla tassonomia da adottare sui fattori Esg. Si tratta del Regolamento UE n.2019/2088 Sfdr, una sigla che sta per “Sustainability Finance Disclosure Regulation”.
L’intera filiera della finanza anche questa volta si è mossa in maniera compatta come da tradizione, essendo regolamentata da un corpo unico di norme condivise a livello europeo da cui deriva il termine molto diffuso di single rulebook.

Un grande passo avanti del Regolamento Europeo è stato, fra le altre cose, il riconoscimento giuridico della sostenibilità che contribuirà a ridurre la distanza fra i valori della finanza e i valori sociali e ambientali e rappresenterà un forte acceleratore per lo sviluppo di un mercato finanziario veramente sostenibile.

A ciò si aggiunge che a breve entrerà in vigore un altro importante Regolamento dell’Unione Europea sulla tassonomia da adottare sui fattori Esg. Si tratta del Regolamento UE n.2020/852 (Regolamento Tassonomia) che introduce ulteriori definizioni come ad esempio la definizione di attività ecosostenibile, di economia circolare e di altri termini che fino ad oggi venivano utilizzati in maniera del tutto discrezionale.

La situazione è diversa per le imprese che non hanno ben chiaro il percorso per diventare sostenibili

 Le imprese si trovano in una condizione completamente diversa dalle banche in quanto risentono della naturale disomogeneità dei settori in cui operano e sembrano confuse dal bombardamento quotidiano di termini e dati sulla sostenibilità, sulla transizione, sull’economia circolare e sulla parità di genere.

Gli imprenditori sanno che comunicare e informazioni Esg è sinonimo di value proposition, ma la maggior parte di essi non ha ancora un’idea di come mettere in pratica le azioni per diventare un’impresa sostenibile.Il risultato è che i dati non finanziari pubblicati dalle società non sono omogenei e non sono comparabili.

Inoltre, è in corso una sfida fra gli organismi internazionali sul tema della Accountability:

  • L’Ifrs Foundation intende redigere i propri standard Ifrs di rendicontazione dell’informativa non finanziaria dopo che il 70% delle società del mondo sta adottando da anni gli standard di rendicontazione del Global Reporting Initiative, i cosidetti Gri Standard.
  • La distanza fra le comunicazioni finanziarie e le comunicazioni Esg si riduce sempre di più, ma non sono ancora sufficientemente  chiare le responsabilità degli amministratori sui temi della sostenibilità.
  • il sistema dei controlli sul processo interno di gestione degli Esg non è ancora ben definito.

La situazione non riguarda solo l’Italia ma tutta l’Europa.

L’esperienza dell’emergenza Covid ha insegnato al mondo imprenditoriale e produttivo che la dimensione economica è indissolubile dalla dimensione sociale, ambientale e dal buon governo delle organizzazioni private e pubbliche. Non si tratta esclusivamente di gestire la transizione climatica, ma di agire anche nell’ambito sociale.
Dal secondo semestre 2021 le banche adotteranno nel loro sistema di rating creditizio i fattori Esg.
Per beneficiare delle opportunità della trasformazione in corso, le imprese hanno la responsabilità di fornire all’esterno informazioni affidabili sulle emissioni, sui consumi energetici, sul riciclo delle materie prime, sulle politiche di genere e sulle altre iniziative che stanno portando avanti.

Una strada percorribile per migliorare la qualità e l’affidabilità delle informazioni consiste nel richiedere oltre ai rating anche l’assurance sui dati non finanziari che vengono comunicati all’esterno.

Si tratta dell’attestazione di conformità rilasciata da una società di revisione come avviene per i bilanci tradizionali.
L’assurance, cioè l’attestazione sulla bontà dei dati Esg delle imprese, è essenziale per evitare situazioni opache a danno degli investitori del mercato finanziario. Le banche e le istituzioni ne hanno assolutamente bisogno per sostenere finanziariamente le imprese.

Affidati al Sustainability Services team RSM per ottenere l’assurance sui dati non finanziari necessari a rendere la tua impresa sostenibile.

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