Di Paola Liberace

Il lavoro sta diventando ibrido: di “hybrid work” si parla sempre più spesso, soprattutto dopo la crisi pandemica, per indicare la “nuova normalità” che prevede la combinazione tra lavoro in ufficio e lavoro da remoto. L’avvento di questa modalità lavorativa ha avuto un impatto importante anzitutto sugli spazi: sempre più numerose sono le organizzazioni che si stanno interrogando sulle proprie scelte immobiliari, incluse le unità nei centri direzionali nel cuore delle città, a fronte dell’opportunità (o della necessità) di svolgere l’attività da casa o da luoghi diversi.

L’esperienza di RSM da questo punto di vista mostra la necessità di intervenire su più fronti, a partire dalla razionalizzazione e dall’ottimizzazione dei luoghi. In questo senso, un supporto decisivo arriva dalle misure previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’efficientamento degli edifici pubblici e privati, fondamentali per sostenere la transizione climatica e lavorare nella direzione della sostenibilità ambientale: molte sono già le aziende che hanno beneficiato del supporto dei team dedicati di RSM sul versante della finanza d’impresa, per cogliere questo genere di opportunità.

Per affrontare al meglio questa trasformazione, oltre che agli spazi è necessario guardare anche ai tempi: quelli dell’organizzazione, fatti di confronti, di relazioni, di interazioni che prevedono sia momenti sincroni che asincroni.

Il team Change Management di RSM risponde a questa esigenza proponendo un’attività articolata di etnografia d’impresa, attivando sia strumenti specifici di People Analytics che programmi di osservazione partecipante, che mirano a ricostruire queste interazioni e costruire modelli di employee experience in grado di corrispondere alla specificità delle persone, delle attività, degli obiettivi di business di ciascuna realtà organizzativa.

Per “ibridare” il lavoro non basta infatti soltanto mescolare assenza e presenza, ma è necessario trovare il giusto equilibrio tra personale e professionale, tra aspirazioni individuali e traguardi collettivi, tra il benessere dei lavoratori e il successo dell’organizzazione.

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