In un articolo uscito su Economy di novembre, Paola Liberace, Partner di RSM per il Change Management, spiega quali sono gli strumenti messi a disposizione dal PNRR sul fronte della formazione.

Competenze e apprendimento compaiono nel Piano come chiave per la ripresa: ma in che modo sono coinvolte le imprese, che di questa ripresa sono attori fondamentali? E soprattutto: come fare per non vanificare l’investimento faticosamente finanziato?
Il PNRR alloca fondi sostanziosi, circa 7 miliardi di euro in totale; ma solo una parte di questi sono effettivamente addressable  per le aziende; in particolare, rientrano tra questi i finanziamenti per consolidare la conoscenza delle tecnologie previste dal Piano Transizione 4.0., ma anche per coltivare le competenze gestionali delle PMI per il digitale, e per favorire la trasformazione digitale del comparto del turismo.

Nel team trasversale di RSM dedicato al PNRR ci sentiamo di suggerire alle imprese – anche le più piccole – di abbandonare la modalità artigianale con la quale in molte hanno finora gestito la formazione interna, limitandosi all’approvvigionamento dei classici corsi obbligatori, per strutturare una vera e propria strategia di formazione aziendale: all’interno della quale l’obiettivo del finanziamento va perseguito non come fine a se stesso, ma come reale supporto allo sviluppo di competenze utili.

Con il PNRR, insomma, anche le aziende che finora avevano trascurato la formazione dovranno familiarizzare con concetti come la rilevazione dei fabbisogni, la pianificazione formativa, la verifica degli apprendimenti, se vogliono davvero trasformare quest’occasione storica in un volano di crescita.

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